Caro papà...

Giuseppina Rotondi

Caro papà...

Caro Papà, finora non sapevo quanto mi mancassi nel profondo. Per così tanto tempo tu, caro papà, sei stato escluso dal mio cuore. Hai aspettato a lungo, come qualcuno cui sono passato accanto senza vederlo, perché il mio sguardo era rivolto altrove, verso qualcosa di più grande, così almeno immaginavo.

Tutto d'un tratto sei ritornato a me come da molto lontano...

Se penso a quanto mi sono sentito superiore a te, a quanto ti temevo perché mi picchiavi e a quanto ti ho escluso dal mio cuore, ho dovuto escluderti, perché mia madre si metteva fra noi, mi rendo conto solo ora di quanto sono diventato vuoto e solo, lontano dalla vita piena.

 

Ora però sei tornato nella mia vita da un luogo molto lontano, con amore e distanza, senza interferire. Solo ora inizio a capire che eri tu a garantire la nostra sopravvivenza giorno dopo giorno, senza che ci rendessimo conto nel profondo di quanto amore ci hai donato, sempre uguale, sempre preoccupandoti del nostro benessere e, ciò nonostante, escluso dai nostri cuori. Ti abbiamo mai detto che padre fantastico sei stato?

 

Sei rimasto solo, ma sei comunque rimasto amorevolmente al servizio della vita e del nostro futuro. Lo abbiamo dato per scontato, senza apprezzare ciò che ti è costato.

 

Ora ho le lacrime agli occhi, caro papà.

 

M'inchino di fronte alla tua grandezza e ti accolgo nel mio cuore. Ti ho escluso fin troppo a lungo. Ero vuoto senza di te.

 

Anche ora ti mantieni a una certa distanza, senza aspettarti nulla da me, che tolga qualcosa alla tua grandezza e alla tua dignità. Tu resti grande in quanto mio padre e io ti accolgo insieme a tutto ciò che ti devo come tuo, da te, amato figlio.

 

Caro papà,

 

tuo "Toni" (è così che mi chiamavano a casa da piccolo)

 

Firmato Bert Hellinger

La lettera è tratta dal libro "Le chiese e il loro Dio".


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In questo giorno dedicato al grande padre della spiritualità, Giuseppe di Nazaret, desidero condividere con voi un dono speciale.

Chissà? Forse scrivere oggi una lettera che inizia con "Caro papà,..." potrebbe sorprendere il nostro cuore e il suo...


Un abbraccio

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Autore: Giuseppina Rotondi 16 aprile 2025
La Settimana Santa è il passaggio dall’oscurità alla luce. La luce della Risurrezione. È quel tempo in cui ci sembra di aver perso l’anima, quando invece è lei ad aver perso Dio, smarrita tra ego e paura. Il cammino verso la sua Pasqua è fatto di passaggi profondi e sacri: confessione, penitenza, purificazione, trasformazione. Se liberate dal significato tradizionale, queste parole riacquistano la loro verità. Confessare significa riconoscere dove l’ego ha prevalso, dove le nostre scelte hanno generato disarmonia. È il primo passo, quello che ci porta dalla colpa alla responsabilità. È dire: “Questa parte è mia, la riconosco, e scelgo di trasformarla”. Da quel momento i nostri errori vengono rimessi nelle mani del grande movimento dello Spirito, quella forza creatrice che opera silenziosamente e che tutto trasforma. Inizia così la penitenza, intesa non come sacrificio punitivo, ma come gesto consapevole di rinuncia. Rinuncia a ciò che appare indispensabile per il piccolo ego, ma che in realtà limita l’anima. La penitenza purifica la parte più profonda di noi, quella che sa abbandonare vecchi automatismi per un nuovo più autentico. È un modo per purificare il cuore, spogliarsi e indossare vesti nuove, come facevano i nostri genitori il giorno di Pasqua per simboleggiare l’avvenuto rinnovamento. Come Gesù nell’Orto dei Getsemani, sopraffatto dalla paura, chiese al Padre di allontanare il calice, anche noi, nella nostra fragilità, possiamo tendere un ponte verso Dio. È lì, nel fondo della notte interiore, che Lo incontriamo; nel luogo senza riferimenti, nell’ignoto, nel caos, nell’insicurezza della paura. Quando tutto sembra finito e arriva il dono della resa; quando il rumore si placa e finalmente possiamo ascoltarLo. La Settimana Santa diventa così riconciliazione, una preghiera che non chiede, che non sa cosa avverrà né cosa porterà. Quel vuoto fertile dove avviene il miracolo: il corpo si dissolve e dalla tomba interiore risorge lo Spirito. La Settimana Santa apre nuove strade, quelle che attendono di risorgere con noi. E quando questo avverrà, saremo dei perfetti sconosciuti, persino a noi stessi. “Cosa ho fatto oggi a servizio della vita e degli altri?”. È questa la domanda che nasce nel cuore rinnovato, perché il servizio è la forma più concreta della Risurrezione. È il miracolo dopo la sofferenza. La Risurrezione non è un’ascesa o una fuga verso l’alto, è un risveglio che accade qui, nel corpo, nella materia, nel presente. In un amore che si fa utile. È un miracolo per chi sa accoglierlo. Ed è lì, in quell’umile disponibilità al nuovo, che incontro Dio. Buona Pasqua a tutti, dal cuore. Giuseppina
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SCELTA E LIBERTA’ Scegliere nell’amore della Libertà Scelta e Libertà… In apparenza due energie dello stesso movimento, due sorelle inseparabili unite da un’unica matrice. A volte complementari, a volte susseguenti… Solo dietro al visibile ognuna può trovare la propria origine e la propria collocazione: la Scelta sulla Terra, la Libertà nell’Universo.
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