SCELTA E LIBERTA’
Scegliere nell’amore della Libertà
Scelta e Libertà…
In apparenza due energie dello stesso movimento, due sorelle inseparabili unite da un’unica matrice.
A volte complementari, a volte susseguenti…
Solo dietro al visibile ognuna può trovare la propria origine e la propria collocazione:
la Scelta sulla Terra, la Libertà nell’Universo.
La Scelta è strettamente legata all’uomo e al suo essere terreno, prende origine dal “primo peccato”, quando l’uomo per la prima volta ha scelto di ribellarsi alla Libertà eterna e sconfinata dell’Eden.
Peccato vuol dire “mancare”, per questo la Scelta, per quanto giusta, porta in sé una mancanza, la mancanza della “non scelta”, che lascia una scia di rammarico e nostalgia nell’anima e nella coscienza.
La scelta porta in sé il peccato originale e una memoria di espulsione dalla perfezione dell’Eden. Scacciato dal Paradiso terrestre l’uomo viene “condannato” a vivere in un sistema di dualità, chiamato Terra, dove il suo “primo peccato”, il
libero arbitrio, diventa elemento primario e indispensabile. Non si può vivere nella dualità senza la capacità di scegliere. E, come ogni condizione umana, anche la scelta comporta separazioni, compromessi, rinunce, limitazioni, conquiste, dolori, paure, coraggio.
Quando una scelta guarda solo a se stessa, ai propri desideri, principi e verità e perde di vista il benessere comune, il vecchio senso di mancanza e di insoddisfazione si ripresenta, tenendola prigioniera in un circolo vizioso che
scambia la Libertà per Liberazione.
Il bisogno di ribellione e di rivendicazione trova il suo senso nella fase adolescenziale, quando per poter imparare cos’è il potere personale, è necessario che l’adolescente viva un continuo moto sovversivo verso chi gli rappresenta l’autorità. Per crescere ha bisogno di “macchiarsi”, facendo scelte a favore di ciò che la famiglia e la società condannano come “fuori legge” e mentre si allena nel suo libero arbitrio, resta nella continua ricerca della libertà senza mai sentirsi libero.
Più la cerca, più non la trova…
A volte l’adolescenza può durare tutta la vita, facendoci diventare adulti che per esprimere la propria volontà e la propria energia vitale hanno bisogno di sentirsi prevaricati da un potere autoritario esterno, restando in una continua altalena di costrizione e libertà.
La vera manifestazione di sé è libera dalla contrapposizione e trasforma la ribellione in responsabilità, allora l’adolescente può diventare adulto, quando lascia il suo bisogno di macchiarsi ed entra in una verità che abbraccia tutto e tutti.
Nella sua scelta l’adulto non perde di vista ciò che è diverso, non tiene conto solo del proprio pensiero e del proprio benessere, ma include anche gli altri,
la natura
e tutto ciò che è invisibile.
L’adulto che sceglie solo in risposta a un sentimento di rivalsa sa che nel suo cuore quella libertà desiderata non potrà mai essere come l’ha sognata… perché la sua anima resta a guardare ciò che è rimasto indietro…
Purtroppo non esiste scelta che non ne lasci indietro un’altra, altrettanto ricca e degna di essere presa in considerazione e questo
l’anima lo sa.
La continua rivendicazione ci porta a perdere il contatto con
l’abbondanza
della nostra anima, con la ricchezza che essa porta nella sua memoria di particella universale e viviamo interiormente una mancanza che genera una richiesta continua verso la vita, la madre, il padre, il partner, i figli, gli amici, il datore di lavoro, la società…
La Libertà
non arriva nell’illusione di poter riempire mancanze incolmabili, la Libertà è sentirsi nella pienezza di ciò che abbiamo già ricevuto, è la totale sicurezza di essere stati amati, protetti, nutriti nella maniera giusta per il nostro percorso di anima, è la totale fiducia che tutto ciò di cui ancora avremo bisogno ci sarà dato al momento giusto, quando saremo
pronti e grati a riceverlo…
Per questo, prima di arrivare ad una scelta fatta nell’amore della Libertà, è necessario passare attraverso la Liberazione dalla paura di non ricevere amore e considerazione.
L’eterno adolescente è come Lucifero che per essere amato e visto dal Padre ha avuto bisogno di condannarsi ad essere generatore del “male”. La ricerca della Libertà fatta nella prevaricazione e nella ribellione, da una parte genera sicuramente forza, vitalità e determinazione, dall’altra però lascia un peso sull’anima che, dopo un primo momento di vittoria, quando sembra tornare la pace, entra nella coscienza come un bisogno di equità e di giustizia.
Lucifero è la forza vitale dell’”amore non visto” e non avendo altre armi a disposizioni, cerca continuamente lo scontro per venire alla luce.
La lotta per la Libertà senza prima essersi educati a fare scelte a favore di una visione che abbraccia la totalità, porta ad essere arroganti e pretenziosi, adolescenti in perenne ribellione, adulti per i quali arrendersi è uguale a morire.
La Scelta appartiene alla dualità della Terra, la Libertà appartiene alla totalità dell’Universo e non conosce condizione umana. La Scelta prevede un desiderio… la Libertà è libera dal desiderio…
La Libertà è una qualità insita del nostro essere spirituale, quella parte di noi collegata all’Eden che non conosce ego né colpa nè separazione. Ogni volta che con la nostra libertà di scelta escludiamo qualcosa o qualcuno, la Libertà si allontana.
Nella Scelta non vi è Libertà e nella Libertà non vi è Scelta.
Scelta e Libertà seguono ognuna la propria strada e, se pur entrambe a servizio della vita, non viaggiano in parallelo… potranno unirsi su un unico binario solo quando lasciamo andare la separazione tra bene e male, tra giusto e sbagliato, tra possibile e impossibile, quando entriamo in quel
“vuoto di pensiero”
che precede il cambiamento, un vuoto in cui tutto si annulla, tutto si “ripulisce”: sentimenti, immagini, giudizi, verità, credi, convinzioni, diritti, parole…
Nel
vuoto
possiamo ricontattare ciò che la nostra Essenza è venuta a portare sulla Terra facendo spazio all’espressione dell’anima. Nel vuoto può arrivare la sua memoria e creare qualcosa di nuovo.
Nel vuoto la verità assoluta perde forza e possono affiorare
il confronto, il dubbio, l’incertezza,
senza i quali è impossibile crescere…
Il vuoto non è mancanza, è l’abbondanza della creatività che nasce e si può creare solo quando ripuliamo lo spazio dalle vecchie forme. Nel vuoto è possibile contattare tutto il nostro potenziale, sia fisico che spirituale, e portare nuove soluzioni, nuove connessioni, nuove immagini di vita che vanno al di là della mente e del suo bisogno di controllo.
Bert Hellinger
chiamava il vuoto “il silenzio dell’anima”, uno spazio che si crea tra mente e anima, dove la mente fa silenzio e l’anima si esprime… Il silenzio è un vuoto apparentemente privo di vita, ma altrettanto necessario affinché possa nascere il nuovo.
Nel vuoto dei miei credi
posso accogliere anche la diversità che mi aiuta a crescere e a cambiare.
La crescita è cambiamento e il cambiamento è vita.
Il cambiamento può avviene solo attraverso l’incontro degli opposti. La loro contrapposizione o la vittoria di uno sull’altro genera continua prevaricazione, per questo una scelta fatta senza tener conto del suo “contrario”, ostacola il cambiamento e
tutto resta fermo.
In ogni verità c’è una verità che, anche se non condivisa, va comunque onorata e rispettata.
Dire
sì
ad altre verità non fa perdere dignità e individualità. Saper accogliere le diverse opinioni apre lo sguardo su realtà invisibili che vanno oltre all’essere materia fatta di corpo e mente.
Rivolgersi a quella parte dentro di noi che conosce la Libertà, ci aiuta a trovare la
Verità più elevata
che guarda tutti allo stesso modo, di fronte alla quale qualsiasi scelta personale perde la sua valenza.
Accogliere “l’altra campana” rende forte l’anima e aiuta a sentire il limite di essere umani.
Dire “Sì”, o dire “No” in un grande “Sì”, riporta l’equilibrio interiore ed esteriore, ricongiunge gli opposti, dona completezza e appagamento, rilassa mente e corpo, con una sola piccola parola
si ritrova il cuore.
In un “Sì” consapevole con c’è solo ciò che ho scelto, ma anche ciò che
ho lasciato… e questo fa del mio “libero arbitrio” un servizio alla Libertà.
Quando escludiamo “l’altra scelta” stiamo anticipando la vita, perché alla fine è sempre lei a decidere, a volte anche servendosi
della morte… e quando è lei a decidere non vi sono né vincitori né vinti.
La vita è sempre presente e ci osserva… e intanto va avanti nel suo cambiamento, mentre noi ci affanniamo a recitare il rosario dei nostri credi delegando ad altri il male e facendoli diventare i nostri sicari…
A cosa mi serve essere libero se la mia libertà imprigiona il mio vicino?
Di fronte a una scelta la domanda è “Cosa ci sta chiedendo la vita?” e non “Cosa mi sta chiedendo la vita?”…
Il
coraggio
non sta sempre nell’agire dietro a una scelta personale, il coraggio a volte è anche la capacità di arrendersi a ciò che la vita ci sta chiedendo. Il coraggio è anche saper mollare la lotta e abbandonarsi alla purificazione dei drammi che la nostra mente ha registrato come eventi da evitare per paura di perdere il controllo. Scegliere per non soccombere, è sempre una scelta dettata dalla paura e non dalla Libertà.
Per quanto vogliamo illuderci di essere gli unici detentori del nostro destino, di fronte all’invisibile ogni potere personale perde la sua forza, perché è la
vita con il suo mistero
ad avere l’ultima parola e a creare quello spazio vuoto in cui nuove forme accoglieranno il cambiamento.
La Libertà è pura spiritualità. Quando resta imprigionata in un concetto mentale diventa solo bisogno di conquista. La Libertà arriva quando finalmente ci sentiremo liberi di esprimerci anche all’interno di un
ordine superiore, nella fiducia di essere comunque amati e accettati per ciò che siamo.
Per la legge degli opposti, la Libertà può esistere solo se esiste un Ordine.
La Libertà è un senso universale che trova spazio nel cuore e che ci aiuta a fare scelte che rispettano e onorano anche la libertà degli altri, dei più deboli, di chi è impaurito dalla morte… Nonostante l’unicità che ci contraddistingue, le nostre anime non sono particelle separate l’una dall’altra, per questo la crescita può avvenire solo se restiamo uniti in un unico movimento più ampio che ci viene richiesto.
Allora Scelta e Libertà, nel cuore e nell’anima, diventano una a servizio dell’altra.
E’ una grande sfida: sentirsi liberi abbandonando la lotta, abbandonare la lotta per sentirsi liberi…
Scegliere è una lotta interna tra anima e potere, dove inevitabilmente quest’ultimo vince.
E l’anima?
L’anima si avvicina quando tengo nel cuore anche la parte che non ho scelto e la forza diventa non più una forza “contro” ma una
forza “a favore”, una forza “per…”, una forza che non combatte più per il proprio esercito di valori, ma combatte affinché esso possa essere visto, condiviso, amato anche nel rispetto di quello degli altri. Allora le opinioni contrastanti diventano come due fratelli che litigano, sentendosi protetti dall’amore dei loro genitori.
La scelta dell’altro non deve essere una ragione per combattere, ma una ricchezza per una soluzione che sta al centro. Non è combattendo fuori che trovo la pace. La pace la trovo dentro, quando comprendo che la Libertà è uno stato dell’essere universale e non dell’essere umano.
Se mi lascio andare a un movimento più grande posso fare le mie scelte nell’amore rivolto alla vita, un amore libero e indipendente dal bisogno di dimostrare di essere ormai adulti che decidono da soli.
C’è una carta nel Gioco della Trasformazione che dice:
“Ma chi ti ha dato il diritto di decidere! Nessuno deve dirmi cosa devo fare!”… Al di là del suo significato, la cosa più interessante è che ci viene proposta non come una risorsa, ma come un
ostacolo
che, se non viene trasformato, blocca l’andare avanti nel percorso della vita.
Il potere siamo noi e finché lo percepiamo come un’unità a se stante, diventa solo un nemico da combattere. Quando abbiamo sempre bisogno di rivendicare il nostro diritto alla Libertà abbiamo già perso in partenza e abbiamo già delegato ad altri il nostro potere.
“Mandela nei 30 anni di galera è stato più libero di te”
“Anna Frank nella sua soffitta era più libera di te”
tratto da una canalizzazione di Milena Natali sulla condizione di “isolamento”
La Libertà è una condizione interiore e non può essere dettata dall’esterno, non si comanda, nessuno la può negare e nessuno la può donare.
Spesso la Libertà viene scambiata per Liberazione e viene confusa con una conquista dell’anima, ma
l’anima è già libera, è talmente libera che non conosce né costrizione né restrizione. E’ una particella dell’ordine e come tale si sente particella e ordine allo stesso tempo. Non sente la separazione tra l’uno e l’altro e all’interno dell’ordine si sente libera.
La Libertà ci aspetta, ci aspetta dentro di noi, è insita nella nostra origine e ci appartiene, indipendentemente da ciò che sta accadendo fuori.
Ritiriamoci
solo per un attimo dalle nostre scelte e dai nostri principi e lasciamo che qualcosa accada senza il nostro intervento. Prepariamoci a grandi sorprese, forse potremo trovare la
Fratellanza, l’Arrendevolezza, il Servizio, l’Amore e… gli Altri, con le loro difficoltà e le loro paure.
Allora ogni scelta sarà dettata da una visione più ampia, sarà una scelta fatta sia di dettagli che di contesto, sarà una scelta a favore di una grande Libertà, perché non guarderà solo al proprio ombelico ma anche a quello del mondo…
Giuseppina Rotondi
COME RAGGIUNGERE IL CENTRO
Per raggiungere "la Capanna dell'Anima" le indicazioni sono le seguenti: provenendo dall'autostrada uscire a San Lazzaro di Savena, prendere la Via Emilia e seguire le indicazioni per Monterenzio.
Per chi arriva da sud utilizzando l'A1, è possibile compiere anche un percorso alternativo piacevole, panoramico e veloce: uscire a Firenzuola e fare prima il Passo della Futa e poi quello della Raticosa.
Ottima soluzione è avvalersi di
Google Maps, digitando
Centro "La Capanna dell'Anima"
o
Giuseppina Rotondi.