Ieri sulla spiaggia, al nostro ombrellone, si è fermato un uomo di nazionalità Pakistana e si è messo a parlare con mia figlia Maria Laura.
Le ha chiesto come si chiamava e lui si è presentato scandendo bene ogni sillaba per farsi capire: "Io - mi - chiamo - Alì…" e poi scherzando ha aggiunto "…Babà". Glielo ha ripetuto tante volte fino a che Maria Laura non è riuscita a ripeterlo.
Io abitualmente, quando mi si avvicinano per vendere qualcosa, liquido con la solita cantilena: "Grazie, ma non ho bisogno di nulla". Ho ripetuto la stessa cosa con lui, senza neanche alzare gli occhi dal mio ennesimo cruciverba. Ma lui, "rapito" solo da Maria Laura, non si è nemmeno spostato. Le ha chiesto: "Ti piace più un anello o un braccialetto"
e lei ha risposto: "…etto…", che nel suo "gergo" vuol dire braccialetto.
Guardandolo da sopra gli occhiali scuri, ho ripreso la mia cantilena: "Non ho bisogno di niente, grazie. Abbiamo già comprato ieri un braccialetto".
Lui con aria dolce e nel suo italiano imperfetto, mi ha guardato dicendo: "Ma io non voglio soldi… regalo io…"
e ha aggiunto: "Anche mia sorella, sai…?" e mettendosi una mano sul cuore: "E' un vero piacere per me, perché è come regalarlo a lei".
Allora ho capito dai suoi occhi umidi che aveva una sorella lontana con le stesse problematiche di Maria Laura, alla quale era profondamente legato.
…Ha preso il braccialetto più bello che aveva nel suo pesante borsone e lo ha infilato al braccio di Maria Laura.
Io, a quel gesto e a quelle parole, sono rientrata nel mio essere presente e ho cambiato registro: "Grazie Alì, mi dispiace, non ho neanche il portafogli con me, altrimenti ti avrei dato i soldi che ti spettano". E lui scuotendo la testa e ancora con la mano sul cuore mi ha ripetuto: "Ma io non voglio soldi…" e ci ha salutato con un sorriso sdentato, continuando il suo cammino…
Questi incontri di anime hanno il potere di sciogliere in me ogni resistenza, ogni dolore, ogni ribellione. Aprono orizzonti vasti, immensi, pieni di amore incondizionato.
Arriva la nostalgia dell'unione cosmica… quella che improvvisamente ti fa sentire a casa, accolta e protetta.
Le lacrime arrivano spontanee, non per dolore o sofferenza, ma per gioia, compassione, condivisione. Arrivano da sole e sembrano non avere più fine, sconfinate negli occhi dolci di Alì…
Alì: una risposta alla domanda universale del se esiste l'Amore con la "A" maiuscola.
Alì: un Sì senza condizioni.
Anche in mezzo agli "ombrelloni ricchi" di un residence toscano in riva al mare, dove di fronte ad una "coppia" di madre e figlia disabile, è facile incontrare occhi isolati, imbarazzati, insicuri. I pensieri e le considerazioni personali arrivano rumorosi e il più delle volte non hanno niente a che fare con la realtà… restano solo dei viaggi mentali fini a se stessi, che possono togliere forza e coraggio a chi vive situazioni "diverse".
Sguardi che appesantiscono l'animo e che riportano gli occhi in dentro, verso antichi dolori e sentimenti che pensi di aver superato da tempo. L'essere prigioniero in una mente che non ammette evoluzione e cambiamento, diventa irrefrenabile… E poi inaspettatamente arriva Alì, messaggero di Dio.
"Apri gli occhi e guarda!". Un ammonimento dell'Universo, meritato, per essere restato per troppo tempo chiuso e rigido nella tua condizione di "diverso". Un ammonimento che dice: "Apri gli occhi e guarda! Solo in questa prigione potrai trovare l'Amore più grande, quello vero, quello pulito, quello che non deve essere guadagnato. Esci dal tuo egoismo! Entra nel servizio! Se non impari l'Amore attraverso tuo figlio, rimarrai solo per sempre".
Un rimprovero unico e straordinario.
Grazie Alì, il tuo cuore ha aperto il mio…